DAMIEN HIRST

DAMIEN HIRST, Bristol 1965: icona dell’arte contemporanea degli ultimi quarant’anni ed uno degli artisti viventi più quotati al mondo.

Diverse opere dell’artista britannico hanno superato la soglia dei 10 milioni di euro.

Ad oggi detiene un successo planetario, mantenuto invariato dagli esordi avutisi sul finire degli Anni Ottanta, in cui il suo messaggio culturale da’ voce al gruppo denominato Young British Artists (YBAs), attivo a Londra negli anni in cui si assiste ad una esplosione di creatività anche in altri campi, come quello musicale con il fenomeno del Britpop. L’atto di nascita della compagine si fa coincidere con la mostra Freeze, organizzata nel 1988 da Damien Hirst, allora studente al secondo anno del Goldsmiths College di Londra.

Realizza installazioni, sculture, dipinti e disegni nell’intento di esplorare la complessa relazione tra arte, vita e morte.

Fin da ragazzo infatti l’artista vuole esplorare l’inaccettabilità dell’idea della morte e ciò emergerà in diverse sue opere.

Dal 1991 inizia a lavorare alla serie Natural History, la più celebre dell’artista e nel 1992 viene mostrato al pubblico quello che diverrà uno degli animali più iconici di Damien Hirst, lo squalo in formalina del famoso The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (1991) alla mostra Young British Artists I alla Saatchi Gallery.

Al White Cube svela invece For the Love of God (2007), altra famosissima opera di Damien Hirst, teschio in platino tempestato di diamanti.

Nel 2008 si ha un evento unico per Hirst e per l’intero mondo dell’arte: l’artista vende, senza intermediazione della galleria, 244 nuovi lavori a un’asta di Sotheby’s.

Proprio in Italia è stato per la prima volta svelato al pubblico uno dei progetti più ambiziosi di Damien Hirst. Venezia è infatti stata la protagonista di Treasure from the Wreck of the Unbelievable, opera a cui lavorava da dieci anni finanziato con il ricavato della vendita del 2008.

L’artista aveva concepito per gli spazi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana una colossale mostra in cui metteva in scena il finto ritrovamento del relitto dello “Unbelievable”, una nave affondata in tempi antichi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi